Il progetto Ritmo dei passi ha insito in sé una dimensione spirituale.

Pur essendo un progetto laico nel senso più ampio del termine (non è agganciato ad una specifica dimensione religiosa), poggia le sue radici profonde sia nei valori universali dell’uomo (e tra questi la democrazia come partecipazione attiva dei cittadini al bene comune) che nei valori spirituali della vita (e tra questi il vivere in armonia con il creato fonte di sostentamento dell’uomo che va preservato, concetto per altro condiviso tra numerosissime religioni).

Per me queste giornate di cammino tra la natura e le montagne sono state occasione di riflessione sulla coscienza dell’uomo e della donna che vivono la dimensione evolutiva dello sviluppo che però deve soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura (sostenibilità), e che quindi guardano all’oggi e al domani nel rispetto della natura di cui anche noi siamo parte.

Sentendomi serenamente frammento di questo creato soprannaturale, più volte mi sono trovato ad affidarmi al “Signore è mio pastore, non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.”

Negli stessi giorni dal 1 al 7 luglio ’24 nella stessa terra, a Trieste, si teneva la 50ima Settimana Sociale della Chiesa Cattolica Italiana “Al cuore della democrazia” www.settimanesociali.it . Nell’intervento conclusivo Papa Francesco ha ricordato che “La partecipazione non si improvvisa: si impara da ragazzi, da giovani, e va “allenata”, anche al senso critico rispetto alle tentazioni ideologiche e populistiche.” Più volte ho riflettuto sull’impegno concreto dei ragazzi per il bene comune (anche ambientale) che è palestra di democrazia partecipativa.

Camminare in montagna, creato, democrazia, impegno civile, sostenibilità, spiritualità si completano a vicenda in una crescita interiore dell’anima.